Vorrei porre all’attenzione dei Colleghi psicologi alcune osservazioni sul referendum che l’Ordine Nazionale ci sta sottoponendo circa la modifica dei tre Articoli (1, 5 e 21) del nostro codice deontologico. Sarò essenziale nell’esposizione, perciò chiunque vorrà esprimere la sua opinione sarò felice di ascoltarlo.
Circa l’Art. 1, ci chiedono di equiparare le conseguenze disciplinari della prestazione psicoterapeutica erogata vis-à-vis con quella via Internet. Ma dimenticano che la relazione on-line non ha i requisiti per essere psicoterapia.
Pertanto la mia proposta è quella di segnare NO alla modifica dell’Art.1.
Art. 5, ci obbligano – quasi fossimo degli irresponsabili – a fare formazione continuata. Ma sappiamo bene che ogni ottimo psicologo sente lui stesso la necessità di aggiornamento e ricerca; e poi è risaputo che spesso di questi corsi obbligatori la maggior parte hanno ben poco di formazione.
Pertanto la mia proposta è quella di segnare NO alla modifica dell’Art. 5.
Art. 21, ci voglio far credere che il problema siano i cousellor o l’Antitrust, ma con la proposta di modifica finiremo per ghettizzarci limitando enormemente il potenziale sviluppo della nostra professione. È chiaro che portare a conoscenza una “tecnica” non implica necessariamente che il destinatario si possa arrogare il titolo di psicologo o psicoterapeuta. Inoltre, la modifica dell’Art. 21 comporterà una serie di rogne all’immagine della professione psicologica.
Se verrà modifica l’Art. 21 rischiamo di buttarci la zappa sui piedi. Pertanto la mia proposta è quella di segnare NO alla modifica dell’Art.21.
Un’ultima considerazione: non è previsto un quorum referendario; ciò significa che se un solo psicologo vota, il risultato sarà valido. E’ questa la regola da modificare.
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